Sicurezza sul Lavoro: La Responsabilità del Committente

La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza (21553/2021) che pone l’accento sulla responsabilità dei committenti nella sicurezza sul lavoro. Verificare l’idoneità tecnico-professionale dei lavoratori è un passo fondamentale, ben oltre la semplice iscrizione nel registro delle imprese.

Nel caso in questione, si è trattato di un infortunio durante i lavori di pulizia su una copertura in cemento amianto di un capannone. Il Tribunale aveva ritenuto responsabile il committente per non aver redatto il DUVRI e per non aver verificato l’idoneità del lavoratore.

Il committente ha contestato l’obbligo del DUVRI sostenendo che il lavoro sarebbe durato solo due giorni e che il lavoratore avesse assunto comportamenti rischiosi.

Tuttavia, i giudici hanno stabilito che la durata effettiva del lavoro era di circa una settimana, rendendo necessario il DUVRI.

 La mancata preparazione del documento di valutazione dei rischi ha avuto un impatto significativo sull’infortunio, poiché avrebbe consentito di prendere in considerazione diversi fattori, tra cui la struttura del tetto del capannone, la sua vetustà e le modalità di installazione delle linee vita.

La Cassazione ha anche sottolineato l’importanza di valutare le competenze tecniche del lavoratore, in particolare per lavori in quota. La semplice iscrizione nel registro delle imprese non è sufficiente, e il committente deve assicurarsi che i lavoratori abbiano ricevuto la formazione necessaria.

In sintesi, la sentenza conferma la responsabilità del committente nella sicurezza sul lavoro, anche quando non è coinvolto direttamente nell’esecuzione dei lavori. La verifica dell’idoneità tecnico-professionale è un obbligo che va oltre la burocrazia e contribuisce a prevenire infortuni gravi.

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